Commento al Vangelo (Lc 18,1-8)
tratto dal Messalino “Sulla Tua Parola" di Settembre-Ottobre 2019
Nel Vangelo odierno Gesù ci indica le armi per ottenere ciò che gli chiediamo: la costanza e l’insistenza. Non perché Dio si prende gioco di noi e si diverte a vederci in difficoltà e scoraggiati, ma semplicemente perché vuole che siano manifesti, anzitutto a noi stessi, i nostri più profondi pensieri e i veri desideri. A volte la nostra preghiera può essere simile alla letterina scritta di getto dai bambini a Babbo Natale, nella quale chiedono l’ultimo giocattolo visto in tv, ma non è quello che veramente desiderano e quindi presto si stancano e finiscono per abbandonarlo, annoiati, in un angolo della stanza. L’insistenza nella richiesta è il segno che quello che chiediamo ci sta veramente a cuore e che, una volta ottenuto, ci aiuta a permanere nella pienezza della gioia. Nella nostra vita di fede ci saranno tanti nemici – come Amalèk nella prima lettura – che dovremo combattere per il nostro desiderio di arrivare a Dio. In questa guerra lui non ci lascia soli, ma si occupa di noi grazie a coloro che sostengono la nostra preghiera. Anche San Paolo ci esorta ad “appoggiarci su qualcosa di solido e di sicuro”. Un sostegno che ci viene dalla certezza che il Signore è risorto e vivente e che possiamo rafforzare con la frequentazione della Parola e dei Sacramenti.
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