Esequie





A TUTTE LE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI ALES- TERRALBA

La liturgia cristiana dei funerali é celebrazione del mistero pasquale di Cristo Signore. Nelle esequie la Chiesa prega affinché i suoi figli, incorporati per il Battesimo a Cristo morto e risorto, passino con Lui dalla morte alla vita e, debitamente purificati nell’anima, vengano accolti con i Santi e gli eletti nel cielo, mentre il corpo aspetta la beata speranza della venuta di Cristo e la risurrezione dei morti. È per questo che la Chiesa offre per i defunti il Sacrificio eucaristico, memoriale della Pasqua di Cristo, e innalza preghiere e compie suffragi; e, poiché tutti i fedeli sono uniti in Cristo, tutti ne traggono vantaggio: aiuto spirituale i defunti, consolazione e speranza quanti ne piangono la scomparsa. (Rito delle esequie, Premesse generali, 1).
In questi ultimi anni sono intervenuti molti cambiamenti nella vita sociale ed ecclesiale e anche le esequie dei defunti, che nelle nostre comunità si svolgevano ordinariamente con tre stazioni (nella casa del defunto, in chiesa, al cimitero), hanno subito e stanno subendo continue modifiche.

CONSIDERATO CHE

La diminuzione del numero di presbiteri, l’innalzamento dell’età, il sommarsi degli impegni pastorali e l’accorpamento di più parrocchie - già in atto in molte comunità della diocesi - non permette una presenza costante e una cura pastorale dedicata ad un’unica comunità

VOLENDO

- salvaguardare i valori umani e cristiani dei riti esequiali;
- garantire la partecipazione dei fedeli e la fruttuosa celebrazione liturgica;
- offrire indicazioni pastorali che aiutino le comunità cristiane ed i parroci a farsi vicini alle famiglie in lutto e celebrare la speranza cristiana nella Resurrezione;
- valorizzare i segni liturgici della celebrazione delle Esequie;


COL PRESENTE DECRETO
DISPONGO
CHE IN TUTTO IL TERRITORIO DELLA DIOCESI DI ALES- TERRALBA

1. Il parroco, i presbiteri collaboratori e i diaconi abbiano premura di visitare la famiglia della persona defunta alla notizia del decesso, si intrattengano con i familiari, nella preghiera, nel dialogo e nella consolazione.

2. Le confraternite o altre pie associazioni che tradizionalmente visitano la famiglia portando la consolazione della preghiera, continuino o riprendano questa pratica.

3. Non sono consentiti i cortei funebri, sia prima che dopo la celebrazione della Messa esequiale.

4. Vengano curati con particolare attenzione il rito di accoglienza del feretro nella chiesa parrocchiale e la celebrazione della Santa Messa.

5. La celebrazione delle esequie si concluda in chiesa con il rito della Commendatio (ultima raccomandazione) e della Valedictio (commiato).

6. Per esigenze pastorali, quando è possibile, le esequie da celebrarsi la domenica o in occasione di una solennità di precetto vengano spostate al lunedì o al giorno successivo. Per altre indicazioni ci si attenga alle norme del Messale Romano.

7. È il parroco che determina, sentiti i familiari del defunto, l’orario delle esequie. Si proponga ai familiari del defunto la celebrazione delle esequie anche al mattino, per evitare la concomitanza con altre celebrazioni pomeridiane.

8. Nel caso di più defunti si raccomanda, in dialogo con le famiglie, la possibilità di celebrare un unico funerale.

DISPONGO, INOLTRE, CHE

il presente decreto sia portato a conoscenza diretta di tutte le comunità parrocchiali dandone lettura integrale al termine delle S. Messe vespertine di sabato 25 febbraio 2023 e  di  quelle  di domenica 26 febbraio 2023, pubblicato nell’albo parrocchiale e diffuso tramite i mezzi di comunicazione della diocesi e della Parrocchia.

Il presente decreto entrerà in vigore a partire dalla domenica 05 marzo 2023, seconda di Quaresima.




 
Ales 11 febbraio 2023
B.V. di Lourdes

                                                                                    + Roberto Carboni OFMConv
                                                                                    Vescovo di Ales- Terralba
                                                                                    Arcivescovo di Oristano

Il Cancelliere
Don Franco Tuveri



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Ai carissimi parroci, vicari parrocchiali, sacerdoti collaboratori e diaconi e a tutti i fedeli laici.
        Al momento di promulgare il Decreto riguardante le esequie, con alcune disposizioni specifiche per la Diocesi, desidero con questa mia lettera offrire alcune considerazioni ed elementi di riflessione che aiutino a comprendere le motivazioni e lo spirito che ha ispirato il documento.
        Il tempo di pandemia, come ben sappiamo, aveva reso necessarie alcune decisioni riguardanti l’ambito delle celebrazioni comunitarie, miranti soprattutto a evitare assembramenti e situazioni che potessero favorire il contagio da covid-19. Fra le varie decisioni vi erano state quelle particolarmente dolorose della limitazione nella celebrazione delle esequie in chiesa per evitare assembramenti e del divieto di cortei sia dalla casa del defunto - dove si conserva tale consuetudine - sia dalla chiesa al cimitero.
        Nel ripristino graduale delle ordinarie celebrazioni e processioni nel territorio della Diocesi, non era stato formalmente revocato il decreto di proibizione dei cortei funebri, anche a motivo delle sollecitazioni che mi sono pervenute da numerosi parroci, volte al mantenimento della conclusione in chiesa della celebrazione delle esequie con il rito delle ultime raccomandazioni. Il motivo principale era di favorire i parroci che ormai devono, o dovranno nel giro di qualche anno, occuparsi di due, tre e anche quattro parrocchie. Il nuovo contesto pastorale ha imposto una revisione radicale degli impegni dei parroci e della presenza pastorale dei presbiteri nelle varie comunità, orientando verso scelte nuove e stimolando la riflessione su come armonizzare la cura della comunità cristiana e l’attenzione al presbitero, nella sua concreta responsabilità di più comunità parrocchiali, con il conseguente dispendio di energie, di tempo e di sollecitudine pastorale. Inoltre, sempre in riferimento alle esequie, in molte cittadine della Diocesi, anche di media grandezza, i cortei funebri non sono più autorizzati, dal momento che le autorità civili non garantiscono il servizio d’ordine e il controllo del traffico e, come conseguenza, la responsabilità del corteo ricadrebbe esclusivamente sul parroco.
        Il Consiglio Presbiterale Diocesano (sia di Oristano che di Ales- Terralba) ha riflettuto sul tema, per ben tre sessioni, in questi ultimi mesi, valutando i pro e i contro di alcune scelte. Nella sessione di fine gennaio 2023 entrambi i Consigli Presbiterali hanno quasi all’unanimità approvato il testo del Decreto che vi viene inviato.
        Vi chiedo pertanto di comprendere il senso di tali scelte. In primo luogo, esorto i parroci a mettere in evidenza, illustrando il contenuto del Decreto, l’obiettivo di valorizzare nella celebrazione delle esequie gli elementi già presenti: la preghiera in casa del defunto, la celebrazione della Santa Messa, l’accoglienza in chiesa e i riti della Commendatio e Valedictio, la possibilità di pregare in chiesa il Rosario con la partecipazione della Confraternita quando è presente nella comunità.
        Inoltre, laddove è pastoralmente possibile e in dialogo con le famiglie del defunto, si proponga una messa unica nel caso di più defunti, per evitare moltiplicazione di celebrazioni, e anche di svolgere, quando è possibile, la celebrazione al mattino.
        La sapienza pastorale del parroco sarà rilevante nel valutare circostanze e situazioni ed aiutare i fedeli (per altro in molte comunità – come già detto – già non si fanno i cortei funebri) a comprendere le ragioni di tale scelta, che, come detto, risponde fin d’ora ad una situazione nuova (più comunità parrocchiali affidate a un solo parroco), che diventerà sempre più frequente in futuro.
        Inoltre, sarà importante, per le comunità dove sono ancora presenti e attive le Confraternite o altre associazioni o pii sodalizi, coinvolgere i Confratelli nella preghiera (es. preghiera in casa del defunto; quando è possibile la recita del rosario in chiesa prima della Messa) e recuperare il loro servizio durante la celebrazione Eucaristica (letture, preghiere dei fedeli, servizio alla mensa).
        Invito, specialmente i parroci, ad aiutare le comunità a vivere con attenzione e piena partecipazione i segni eloquenti già presenti nel rito delle esequie e a tutti auguro un ministero pastorale sereno e fecondo.

                                                                        Cordiali saluti


        Oristano – Ales
        11 febbraio 2023
        B.V. di Lourdes
                                                                                        + Roberto Carboni