Riflessione sulla Liturgia della Parola domenicale
a cura di don Tiberio Cantaboni
Il tempo quaresimale può apparire ad alcuni come un periodo cupo, in cui la Chiesa impone ai credenti sacrifici che ormai sembrano essere qualcosa di anacronistico, se non addirittura inopportuno. Ma non è così. Questo tempo, infatti, è un cammino verso la luce della risurrezione, che passa certamente attraverso il grigiore delle difficoltà umane ed è segnato dal peccato, ma è pur sempre guidato dalla colonna luminosa della grazia del Signore. Gesù, di fronte allo sconcerto degli apostoli e al loro possibile disorientamento a motivo dell’annuncio del suo destino di rifiuto e di morte, si trasfigura. Mostra cioè la sua piena e gloriosa identità, anticipando così, nel mistero, la sua risurrezione. Non si sono sbagliati a credere in lui, e a giocare la loro vita nella sequela del Maestro, anzi hanno fatto bene! Egli è il Risorto, la cui luce è nascosta nell’umanità perché i loro occhi non ne siano abbagliati e, tuttavia, si irradia nello spirito fugando ogni tenebra e rischiarando il cammino. Come Abramo, possiamo allora riprendere anche noi il nostro cammino, certi che il Signore non ci abbandonerà, testimoniando al mondo il suo amore e la sua salvezza.
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