sabato 8 febbraio 2020

5^ Domenica del Tempo Ordinario

Il giusto risplende come luce
Ogni discepolo è “sale della terra” e “luce del mondo”

Leggendo il Vangelo di questa domenica il rischio di cadere nel moralismo è molto alto. Spesso infatti l’essere sale e luce viene trasformato nel “dover essere” sale e luce. Gesù, nel grande discorso della montagna, attorniato dai discepoli e dalle folle che lo ascoltano proclama: “Voi siete il sale della terra… voi siete la luce del mondo”, non dice “voi dovete essere il sale… voi dovete essere la luce”. Noi siamo sale e luce perché siamo stati chiamati ad ascoltarlo, siamo stati eletti nella grande compagnia della Chiesa, attraverso il Battesimo e sostenuti dall’Eucaristia, a stare davanti a lui che ci parla. Questo ci ha già resi sale e luce. La docilità all’ascolto ha in sé la capacità di farci essere sale e luce. Dobbiamo coltivare questa docilità e umiltà necessarie affinché lo Spirito possa trovare in noi dei canali privilegiati all’annuncio della salvezza. Ma c’è un grande rischio: perdere il sapore. Ai tempi di Gesù, spesso il sale era usato per alimentare il fuoco dei forni; alla fine del processo di combustione non aveva più il suo potere di insaporire il cibo e veniva buttato via. Possiamo perdere il sapore quando riduciamo la nostra vita ad accendere forni invece che cuori. Luce del mondo: “Io sono la luce del mondo…, voi siete la luce del mondo”. Illuminati da Lui per illuminare di Lui.


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