sabato 16 novembre 2019

33^ Domenica del Tempo Ordinario

Il Signore giudicherà il mondo con giustizia
Commento al Vangelo (Lc 21,5-19) 
tratto dal Messalino “Sulla Tua Parola" di Novembre-Dicembre 2019

C’è nel cuore di tutti noi un’attesa alla quale spesso non sappiamo dare un nome. Questo ci rende vulnerabili e ci può trasformare da credenti in creduloni, da discepoli dell’unico Maestro ci trasformiamo in seguaci dei tanti santoni che pretendono di sapere i tempi di Dio. Anche da questa deriva ci mette in guardia Gesù. Come poter discernere ciò che è eterno da ciò che è penultimo? Ciò che è vero da ciò che è inganno? Il segno distintivo è la persecuzione, che non è solo quella violenta ma, a volte, prende le sembianze della semplice incomprensione. Quando nelle nostre scelte, nella nostra vita, nella nostra sequela c’è il timbro della croce, solo allora possiamo essere sicuri di star camminando sulla via di Gesù di Nazareth. Il giorno del Signore non sarà altro che il momento del raccolto finale di ciò che si è seminato durante i nostri giorni. Il giudizio non è l’esito di un capriccio di Dio, né qualcosa di predeterminato, non ci sono uomini nati cattivi, predestinati alla perdizione. Noi cristiani siamo chiamati a vivere il giorno del Signore ogni settimana: la domenica non è un giorno come tutti gli altri. Ogni domenica siamo invitati a esaminare la nostra vita, capire se siamo paglia destinata al fuoco, se siamo quei superbi che si perderanno nei pensieri del loro cuore, come canta Maria nel suo Magnificat, oppure se, avendo conservato nel cuore il timore del Signore, saremo scaldati dal sole di giustizia.


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