Commento al Vangelo (Lc 19,1-10)
tratto dal Messalino “Sulla Tua Parola" di Marzo-Aprile 2019
Visto tutto ciò che capita nel mondo noi non siamo poi così tanto male! Non uccidiamo, non rubiamo (nel senso di rapina a mano armata, ma se capita di grattare senza troppi danni qualche soldino...) quindi siamo a posto. Invece, la Scrittura di oggi ci invita a leggere la nostra vita puntando in alto, di non paragonarci a chi si comporta peggio, trovandoci passabili, ma confrontandoci col sogno di Dio su di noi. Dio ci vede come dei capolavori, dei pezzi unici, come dei figli. Vuole che – come aquile – voliamo in alto. E' una vera conversione quella che Gesù chiede, un cambiare del tutto l'atteggiamento, un guardare in modo diverso. Siamo tutti peccatori, siamo tutti figli: non abbiamo bisogno, come i bambini dell'asilo, di fare bella figura davanti alla maestra: un padre e una madre conoscono i difetti dei propri figli e amorevolmente li accettano e cercano – insieme – di migliorarli. Gesù invita a guardare i fatti, non i sogni: dai frutti si vedono gli alberi. Frutto buono – albero buono, semplice, no? E' vero! Può essere un'idea interrogarsi sulla propria vita, sulle cose che crediamo importanti, sulle nostre scelte: che frutti danno? Siamo sereni, pieni di vita, capaci di affrontare le avversità? Buon segno, abbiamo messo il Vangelo al centro. Ma se – invece – il lavoro sempre più ingombrante, l'ansia del benessere o la voglia di apparire vi danno inquietudine, interrogatevi ed abbiate l'umiltà della retromarcia. In settimana cominciamo la Quaresima: perché non fare la "penitenza" di entrare in questa logica? Perché non vedere il lato luminoso della vita, invece di vedere sempre il negativo?
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