sabato 14 dicembre 2019

3^ Domenica di Avvento

Vieni, Signore, a salvarci
Commento al Vangelo (Mt 11,2-11) 
tratto dal Messalino “Sulla Tua Parola" di Novembre-Dicembre 2019

Oggi la liturgia richiama la nostra attenzione su due parole importanti. La prima Lettura ci parla del “coraggio”. È l’invito che Dio rivolge al suo popolo per bocca del profeta. Coraggio vuol dire lasciare lavorare il cuore, mettere cuore in ogni cosa. Il coraggio non è un vago sentimento, ma è fare le cose di sempre con uno sguardo e una prospettiva più veri. San Camillo de Lellis, fondatore dei Camilliani, diceva ai suoi frati-medici: “più cuore in quelle mani”. Quando si vive così allora non abbiamo nulla da temere: il Signore farà quello che noi non riusciamo a fare, basta lasciarlo lavorare in noi e attraverso di noi. Tutto diventa positivo, non semplice, ma positivo. Alleniamo le nostre mani per farle diventare le mani stesse di Dio, rafforziamo la muscolatura delle nostre gambe per camminare speditamente e sicure verso le strade che Dio indica e verso gli uomini che aspettano l’annuncio di una novità di vita. L’altra parola importante che l’odierna liturgia porta alla nostra attenzione è “costanza”. Viviamo tempi in cui la costanza non è la virtù più praticata. La società dell’usa e getta ci porta, spesso senza averne coscienza, ad uno stile incostante. Siamo sotto la dittatura del “Mi va, non mi va. Me la sento, non me la sento”. Ma cosa produce questo approccio alla vita? Delusione su delusione, costruzioni incomplete, progetti rimasti nel cassetto. Forse coloro ai quali si rivolge Giacomo iniziano a sentire che i tempi di Dio non corrispondono ai loro tempi e inizia un certo lassismo o delusione. Non sarà tutta un’illusione? Chi di noi non è stato toccato, almeno una volta nella vita, da questo drammatico dubbio? Questo accade perché attendiamo la venuta del Signore nel tempo e non nella vita.


Visualizza il foglietto della settimana (clicca sull'immagine qua sotto ↓)