Commento al Vangelo (Lc 3,15-16.21-22)
tratto dal Messalino "Sulla Tua Parola" di Gennaio-Febbraio 2019
Il Battesimo di Gesù è un momento straordinario di manifestazione dello Spirito di Dio. Egli lo riceve mentre è in preghiera, altro dono dello Spirito Santo. Come a Gesù, anche a noi Dio dice: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. Siamo innanzitutto figli amati, a prescindere dalla nostra storia; e poi Dio si compiace di noi, come un padre orgoglioso del figlio. Non dimentichiamolo mai, soprattutto quando crediamo di non valere più nulla o di essere stati abbandonati anche da Dio. Grazie al Battesimo non siamo soli, perché Dio ha riposto in noi il suo Spirito, il suo respiro, senza il quale non possiamo dirci davvero vivi. L’amore del Padre ci viene donato per mezzo del Figlio e dello Spirito per essere in grado di possedere in pienezza il dono della salvezza. L’ideale di vita cristiana, cui il cristiano e tutta la comunità devono guardare, rimane sempre l’esempio della persona di Gesù, che nella sua esistenza terrena è stato sempre docile al Padre, ha saputo resistere ad ogni tentazione del maligno, ha praticato la giustizia, amando tutti fino al dono della propria vita. Prepariamo anche noi la nostra strada nel deserto, il luogo dei grandi incontri di Dio con i suoi fedeli. Il Battista annuncia e prepara la “via” del Signore e Gesù si identifica con la “via”: le immagini profetiche finiranno, così, col trasformarsi in realtà cristiane.
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