venerdì 25 maggio 2012

Auguri per la festa patronale

Carissimi fratelli e sorelle di fede,

non c’è altro nome nel quale possiamo essere salvati, se non quello di Gesù Cristo. Il nome nella mentalità biblica non è solo un appellativo, un modo per chiamare una persona, un attributo o un accessorio. Per la Bibbia e per la mentalità semitica il nome dice ed esprime l’identità stessa di chi lo porta. Nel momento in cui viene imposto, questo nome diventa anche una missione per la vita. Pensiamo ai nomi dei grandi personaggi della Scrittura: da Abraam (= padre di un popolo) a Mosè (= salvato dalle acque), da Elia (= Yahwè è il Signore) a Zaccaria (= Dio si ricorda)  e a Giovanni (= Dio fa misericordia). Pensiamo al nome Pietro imposto da Gesù a Simone. Il pescatore di Cafarnao diventa la pietra di fondamento e di unità del nuovo popolo di Dio. Ma il nome che porta salvezza è il nome di Gesù che in ebraico significa: Dio salva, Dio porta salvezza, Dio fa salvezza, Dio è salvezza. Tutta l’onnipotenza di Dio e la sua gloria si esprime in quel nome. È il nome che dice la vertiginosa vicinanza di due mondi che sembravano separati da un abisso, quello dell’infinito e divino e quello del finito e umano. E invece Dio si piega e si curva verso la creatura fatta a sua immagine e somiglianza e questo non lo fa una sola volta, lo fa in continuazione, perché se Dio si fa carne significa che ci ama e se ci ama non lo fa per i nostri meriti, ma perché lui è fatto così: è relazione, è amore!

La festa di San Bernardino ci insegni ad amare il nome di Gesù, a pronunciarlo con la vita, a invocarlo nella preghiera. Jesus Hominum Salvator: Gesù è realmente l’unico Salvatore degli uomini. È l’unico che può riunificare le nostre storie personali disgregate in tante situazioni di sofferenza e di peccato. Solo il Cristo può ricomporre le divisioni familiari e comunitarie e può incoraggiarci nel dare nuovo slancio alla pastorale parrocchiale. Solo Gesù può suggerirci nuove vie di annuncio del Vangelo ai più giovani, così sensibili al bello e al buono, ma spesso refrattari ad una vita di fede che passa attraverso una istituzione ecclesiastica che a volte non profuma di accoglienza, di vitalità, di gioia.

Quest’anno San Bernardino cade la domenica dell’Ascensione di Gesù al cielo. La modalità della sua presenza da quel giorno in poi non sarà più un corpo di carne e ossa, ma il Corpo della Chiesa, ossia l’unione della Comunità dei credenti, salvati dal suo sacrificio pasquale. Il Cristo da quel giorno in poi sarà presente nella vita e nelle opere di ogni discepolo e in particolare dei Santi che, come il nostro Patrono San Bernardino, grazie al dono dello Spirito, saranno suoi testimoni.

Auguri di cuore a tutti!

San Bernardino interceda per noi presso il Padre e continui a infondere nei nostri cuori l’amore al Cristo e alla Chiesa.

Auguri e attrus annus!