sabato 30 luglio 2016

Calendario liturgico del 31 Luglio 2016

XVIII e XIX Domenica del Tempo Ordinario
CERCATE LE COSE DI LASSÙ
"Dove è Cristo, seduto alla destra di Dio"



sabato 23 luglio 2016

Calendario liturgico del 24 Luglio 2016

XVII Domenica del Tempo Ordinario
CHIEDETE E VI SARÀ DATO, CERCATE E TROVERETE
L’insegnamento di Gesù sulla preghiera

Grazie alle letture bibliche, oggi la Chiesa ci insegna quello che significa la preghiera e come bisogna pregare. Il racconto dell’intercessione di Abramo in favore delle città depravate di Sodoma e Gomorra (Gen 18,20-32) dimostra che i castighi di Dio non sono la conseguenza di una predestinazione irrevocabile. L’intercessione degli uomini che conoscono l’amore di Dio è capace di risvegliare la sua misericordia.
San Luca ci riporta una serie di insegnamenti di Gesù su come bisogna pregare. Gesù invita innanzitutto a pregare, per qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura a ognuno che tutte le preghiere sincere saranno esaudite: “chiunque chiede ottiene; chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa”. Poi Gesù dice che un padre terreno dà solo buone cose ai suoi figli e non vuole ingannarli. Come potrebbe Dio, il migliore dei padri, mandarci qualcosa di cattivo quando noi suoi figli gli chiediamo il suo aiuto? La parabola dell’uomo che sollecita il suo amico è basata sulla regola del rilancio: se un amico terreno non è capace di mandare via colui che è venuto per pregarlo, anche se chiede il suo aiuto nelle peggiori circostanze, a maggior ragione Dio - che è il nostro migliore amico - esaudirà le nostre preghiere! Tanto più che noi per lui non siamo mai importuni.
Tutto questo trova la sua espressione più convincente nella preghiera che il Signore insegna ai discepoli. Se abbiamo fatto nostra la preoccupazione di Dio: cioè che il suo nome sia conosciuto e che il suo regno venga nel mondo, egli stesso farà sue le nostre preoccupazioni. La preghiera del Signore è il riassunto di tutto il Vangelo. Ed è per questo che è il fondamento e il cuore di tutta la preghiera umana.
lachiesa.it


26-31 Luglio 2016 - Cracovia (Polonia)
Giubileo dei Giovani
e XXXI Giornata Mondiale della Gioventù


sabato 16 luglio 2016

Calendario liturgico del 17 Luglio 2016

XVI Domenica del Tempo Ordinario
BEATO CHI ACCOGLIE LA PAROLA DI DIO

Celebriamo in questa domenica, la Festa della B. V. del Carmine

La Sacra Scrittura esalta la bellezza del monte Carmelo, là dove il profeta Elia difendeva la purezza della fede d’Israele nel Dio vivente. In quei luoghi, all’inizio del XIII secolo ebbe giuridicamente origine l’Ordine carmelitano, sotto il titolo di Santa Maria del Monte Carmelo. Questo titolo, quasi compendio dei benefici della Patrona, cominciò a venir celebrato fin dal secolo XIV, dapprima in Inghilterra, quindi gradatamente, in tutto quanto l’Ordine. Raggiunse il massimo splendore ai primi del secolo XVII, allorché il Capitolo generale dei Carmelitani lo dichiarò festa principale e speciale dell’Ordine, e Paolo V lo riconobbe come titolo distintivo della Confraternita dello Scapolare. È la celebrazione solenne di tutti i devoti di Maria SS.ma del Carmine, che si ritrovano uniti nei sentimenti di amore e gratitudine verso Maria, rinnovando in questo giorno l’impegno del devoto servizio a lei, la fedeltà a Cristo Gesù e alla Chiesa, e affidando al cuore materno della Vergine l’intera Famiglia del Carmelo. I carmelitani volevano servire e seguire il Signore Gesù con fedeltà e purezza (Regola, Prologo); si dedicarono di conseguenza anche al servizio di sua madre Maria, ritenuta la Signora della Palestina e, quindi del Carmelo. La Madre di Dio, che protegge l’Ordine come Patrona, è anche la Vergine sapiente, attenta alla Parola di Dio e pronta ad accoglierla in sé. Questa caratteristica di Maria si sviluppò in seguito in quella della «purità» di Maria: ella è la Vergine purissima, che ama Dio al di sopra d’ogni altra cosa, che viene imitata e seguita dai biancovestiti carmelitani. I diversi titoli, a poco a poco, trovarono espressione sintetica nell’immagine della Madonna dello Scapolare, che finì col soppiantare tutte le altre feste e immagini di Maria carmelitana, tanto che lo scapolare è divenuto il simbolo più conosciuto del Carmelo. La festa solenne della Madonna del Carmine viene celebrata il 16 Luglio o in un giorno vicino e pastoralmente adatto.  
maranatha.it

sabato 9 luglio 2016

Calendario liturgico settimanale del 10 Luglio 2016

Il Vangelo di questa domenica ci pone una domanda
CHI È IL MIO PROSSIMO?
Il comandamento dell’Amore: via maestra per i discepoli di Gesù

La liturgia della Parola di questa domenica è molto ricca e molto attuale. Mosè afferma che la Parola di Dio è molto vicina all'uomo. Non occorre andare a cercarla lontano perché essa è nel suo stesso cuore, nella sua coscienza. Nella seconda lettura S. Paolo, scrivendo ai Colossesi, rivela la vera essenza della persona di Gesù, immagine del Dio invisibile. Per mezzo di Lui sono state create tutte le cose. Egli è prima di tutto e tutte le cose sussistono in Lui. Nella parabola del buon samaritano Gesù ci presenta un esempio meraviglioso di amore verso il prossimo, anzi verso il nemico. Come il dottore della legge, anche noi siamo tentati a volte a chiederci: Chi è il mio prossimo? Siamo pronti a dimostrarci pieni di preoccupazione per le persone lontane, per i bisognosi del mondo, per combattere la fame nei vari continenti... senza poi accorgerci che intorno a noi, forse tra i nostri familiari o parenti vi sono di quelli ai quali neghiamo amore, aiuto e comprensione. È facile amare chi è lontano che non disturba la nostra vita... ma quanto è difficile donarci disinteressatamente a chi vive al nostro fianco che con le proprie esigenze potrebbe portare pesanti cambiamenti ai nostri programmi di vita. Voglia il Signore aprirci gli occhi! Ogni uomo è nostro prossimo perché figlio dello stesso Padre, ma la nostra carità e comprensione deve iniziare in famiglia, nella comunità, tra i parenti, nelle nostre associazioni, in parrocchia e così estenderci sempre di più in tutte le direzioni. Accade spesso che uscendo di casa ci mettiamo una maschera di perbenismo da cui ci liberiamo appena rientrati tra le mura domestiche dove ci sentiamo in dovere di essere nervosi, irascibili, intrattabili. Quale ipocrisia! Gesù ce la rimprovera pesantemente come a moderni farisei...
Monaci Benedettini Silvestrini


sabato 2 luglio 2016

Calendario liturgico del 3 Luglio 2016

Gesù chiama a se i settantadue discepoli
LI INVIÒ, A DUE A DUE, DAVANTI A SE...

La chiamata, l’annuncio e la missione per il Regno di Dio

Gesù affida ai suoi il compito di continuare e perpetuare nel mondo la sua missione fino alla fine dei tempi. Un mandato difficile, quasi impossibile, se affidato solo a delle forze umane e non solo perché la messe è molta e gli operai sono pochi, ma soprattutto perché gli inviati, già di per se deboli, dovranno affrontare ogni genere di insidie e di persecuzioni. Vuole siano sgombri di ogni cosa, privi di ogni sostegno umano, ma solo fiduciosi in Colui che li manda. Dovranno annunciare l'avvento del Regno di Dio sulla terra, e la pace come frutto primario della redenzione. L'annuncio che viene loro affidato, perché di origine divina, perché verità rivelata e vissuta da Cristo stesso, ha in se una intrinseca forza di convinzione, per cui deve essere soltanto fedelmente proclamata e testimoniata. Sarà fruttuosa per chi l'accoglie, sarà motivo di condanna per chi invece la respinge e la rifiuta. È il rifiuto della salvezza eterna che inevitabilmente implica una dura condanna; è la conseguenza della non accettazione di un dono d'infinito valore, costato la vita di Cristo ed offerto nell'assoluta gratuità. Saranno poi proprio coloro che non accettano il messaggio della salvezza ad assumere la veste dei lupi e ad insidiare la vita degli agnelli indifesi, degli apostoli di Cristo. Ne è testimone la storia della chiesa fino ai nostri giorni. Coloro che restano volontariamente nel loro peccato, rifiutando colpevolmente i frutti della redenzione, diventano i persecutori della Verità. Dove non c'è la pace di Cristo facilmente sgorga il furore dell'uomo e le prime vittime pare debbano essere proprio gli annunciatori e i testimoni della pace divina. La chiesa così, in ogni tempo, si è adornata di eroi, di martiri e di santi.
 Monaci Benedettini Silvestrini