sabato 23 febbraio 2019

7^ Domenica del Tempo Ordinario

Il Signore è buono e grande nell’amore
Commento al Vangelo (Lc 6,27-38) 
tratto dal Messalino "Sulla Tua Parola" di Gennaio-Febbraio 2019

Gesù ci chiede di vivere sempre nell’amore. Nessuno di noi è al riparo dalla tentazione dell’odio, ma solo se sapremo vivere ogni giorno nell’amore troveremo la forza di resistere. Gesù non solo contrappone l’amore all’odio, ma esige che l’amore dei suoi discepoli si concretizzi proprio su coloro che li odiano; sarebbe ridicolo, per Gesù, amare solo quelli che ci amano: non ne avremmo alcun merito, ma soprattutto il nostro amore non sarebbe segno distintivo della nostra esclusiva e inequivocabile appartenenza a Cristo: “anche i peccatori fanno lo stesso”. Gesù ci fa intravedere, allora, uno stile di vita in cui l’amore è talmente preso sul serio che ci innalza fino a Dio e alla sua perfezione. Nella logica evangelica non si dà altra perfezione, se non quella di un amore fraterno che rivela la nostra identità filiale nei confronti di Dio. “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”: non c’è altro traguardo verso il quale tendere, se non quello di un amore che sa perdonare perché ha sperimentato il dono del perdono. Non c’è altro comandamento da osservare, se non quello di tendere all’imitazione di Dio, che resta misericordioso per gli ingrati e i peccatori. L’amore per il nemico è un amore che sembrerebbe impossibile ma che, al contrario, diventa realtà se esprime l’atteggiamento di Dio verso di noi. Se siamo amati da Dio senza riserve, siamo chiamati a esprimerlo, nel rapporto con gli altri.


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sabato 16 febbraio 2019

6^ Domenica del Tempo Ordinario

Beato l’uomo che confida nel Signore
Commento al Vangelo (Lc 6,17.20-26) 
tratto dal Messalino "Sulla Tua Parola" di Gennaio-Febbraio 2019

La pagina delle beatitudini che ci viene proposta dall’odierna liturgia ci offre il metro con il quale valutare le nostre azioni. Ci invita a riflettere in modo serio e profondo sul senso della nostra fede, che deve essere solo un affidarsi a quello che è il progetto di Dio per noi. Chi idolatra il proprio conto in banca, chi per fare carriera è disposto a passare sul cadavere degli altri, chi non si prende cura di coloro che sono nell’indigenza e sperpera del proprio, non è “maledetto” perché Dio lo punisce, ma perché si autoesclude dal regno di Dio. Noi, invece, vogliamo avere fiducia in noi stessi, nelle nostre risorse, nelle nostre qualità, nelle ricchezze di nessun tipo, perché altrimenti fonderemo la nostra vita sulla sabbia e meriteremo quella terribile minaccia che un giorno Gesù lanciò contro i ricchi: “Guai a voi!”. Occorre puntare tutto sui valori proposti da Dio e, anche se agli occhi degli uomini sembrerà un fallimento, sarà per noi un guadagno. Ciò in cui l’uomo pone fiducia è come il terreno da cui un albero trae il nutrimento e il rigoglio. Noi preferiamo seguire i passi del Figlio per riporre tutta la nostra fiducia nell’amore del Padre, sicuri della sua fedeltà. Come Maria, dobbiamo appoggiarci sull’onnipotenza di Colui che è risorto dai morti, perché ama appassionatamente tutti e offre la vita per tutti. Ci saranno momenti difficili nella nostra vita, sono inevitabili, ma anche allora saremo beati perché imiteremo Gesù sulla croce.


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sabato 9 febbraio 2019

5^ Domenica del Tempo Ordinario

Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria
Commento al Vangelo (Lc 5,1-11) 

tratto dal Messalino "Sulla Tua Parola" di Gennaio-Febbraio 2019

Nel Vangelo odierno Gesù desidera parlare con tutti, ma per evitare di essere schiacciato chiede a Pietro di poter salire sulla barca. E’ straordinario pensare che il Salvatore chieda a noi di essere salvato, protetto. Gesù chiede di rifugiarsi nella nostra piccola barca, nella nostra vita, anche se imperfetta. Non importa se non è uno yacht lussuoso ma una semplice e malandata barca di pescatori, voi tenete pronta la vita per il Signore. Non sappiamo quando e come la utilizzerà, ma voi tenetegliela pronta, sempre, perché arriverà il momento di prendere il largo, insieme a lui. La barca di Pietro è tutto. Sulla barca passa gran parte della sua giornata. Utilizzando la barca Pietro si guadagna da mangiare. Su quella stessa barca Pietro intesse relazioni. La barca per Pietro è a quotidianità. Ed è proprio nella quotidianità che il Signore vuole incontrare l’uomo.Dopo aver parlato alla folla, il Signore si rivolge a Pietro che proprio quel giorno è sicuramente arrabbiato per aver faticato invano tutta la notte. Gesù gli chiede di prendere il largo: non è il momento buono per pescare, ma Pietro si fida della sua parola, nonostante tutto. Questa sua fiducia viene abbondantemente ripagata. Dinanzi al miracolo di Dio, Pietro si sente inerme e peccatore. Ecco qui la condizione necessaria perché il Signore agisca nella vita degli uomini: l’umiltà.


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sabato 2 febbraio 2019

4^ Domenica del Tempo Ordinario

La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza
Commento al Vangelo (Lc 4,21-30) 

tratto dal Messalino "Sulla Tua Parola" di Gennaio-Febbraio 2019

La vocazione è prima di tutto un’iniziativa di Dio, e questa ferma volontà di Dio va oltre le paure e le incertezze dell’uomo. Allo stesso tempo però, Dio rispetta la volontà dell’uomo. Fa parte della vocazione, della chiamata di Dio, anche la risposta dell’uomo. Risposta ad un grande amore che chiama. Rispondere sì a Dio significa fidarsi completamente di lui e della sua volontà. Non è facile per l’uomo lasciarsi guidare da Dio, la tentazione di voler essere autosufficienti è sempre dietro l’angolo. Tuttavia Dio non abbandona mai chi risponde alla sua chiamata, anche quando le Sue parole ci meravigliano, come è accaduto nel brano del Vangelo di questa domenica, a chi lo ascoltava nella sinagoga. Perché queste persone non riescono a passare dalla meraviglia alla fede? Perché non sono disposti a cambiare la propria idea di Dio. Gesù sta sconvolgendo la loro vita e, dinanzi a questo, le vie sono due: o si trova il coraggio e si segue il Signore, oppure lo si caccia dalla propria vita. Gesù è la Verità e quindi la annuncia fino in fondo. Il Nazzareno non la pensa come noi che spesso usiamo le mezze verità ed il compromesso. Noi non siamo capaci di dire la verità fino in fondo, Gesù sì. Colui che lo accoglie è capace di annunciare la verità fino in fondo proprio come ha fatto il Maestro. Non sprechiamo questa occasione, non lasciamolo andare via: accogliamolo.


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