sabato 25 giugno 2016

Calendario liturgico del 26 Giugno 2016

“Gesù mandò messaggeri davanti a sè”
LA MISSIONE E LA SEQUELA
Il cammino di Gesù e dei discepoli verso Gerusalemme

C’è qualcosa di radicale nella vocazione a seguire Gesù (è una caratteristica di ogni cristiano autentico) che ci sconvolge. Si potrebbe essere tentati di invocare una particolarità di modo di pensare, perfino di linguaggio, per addolcire o stemperare gli argomenti del Vangelo. Eppure abbiamo ogni interesse a prendere il Vangelo per ciò che è, ed approfittare della sua freschezza, del suo vigore. Seguire Cristo non è una cosa come un’altra, che si possa conciliare con esigenze parallele o contrarie. Chi intraprende questo cammino deve sapere fin dall’inizio che sarà il discepolo di un povero che non ha un luogo dove posare il capo, di un uomo che ha saputo non senza pericolo rompere certi legami, e che, una volta impegnatosi in una missione, non si è più guardato alle spalle. Ci si abitua troppo facilmente a vedere i cristiani prendere e lasciare il messaggio evangelico; ora, questo disturba e deve disturbare il male che cerca di radicarsi in noi. Bisogna rinnovare il nostro impegno battesimale ricevendo per oggi le dure parole di Gesù, ed accettare coraggiosamente di essere dei discepoli che camminano sui suoi passi, sicuri di trovare, oltre il cammino pietroso, la felicità della vera vita.
lachiesa.it


sabato 18 giugno 2016

Calendario liturgico del 19 Giugno 2016

La professione di fede dell’apostolo Pietro
TU SEI IL CRISTO DI DIO
Nel Vangelo di oggi, Gesù annuncia anche la sua passione, morte e risurrezione

La confessione di Pietro, l’annuncio della passione di Gesù e l’invito a seguire il suo esempio costituiscono un’unità organica. Gesù è il Messia, ma non come quello di cui fantasticavano gli uomini. Egli segue il cammino tracciato da Dio, che è il cammino della croce. Chiunque vuole essere con lui, deve seguirlo in questo cammino. Rispetto agli altri evangelisti, Luca introduce alcuni cambiamenti ed accenti caratteristici. Non cita il luogo della conversazione di Gesù con i discepoli, lega questa conversazione alla preghiera di Gesù e, soprattutto, rivolge a tutti l’invito ad imitare Cristo. È un invito importante, che non è rivolto solo agli eletti, ai santi e agli uomini pronti all’eroismo. Tutti i credenti sono discepoli di Cristo. Egli non li tratta come mercenari, ma come amici, vuole che lo accompagnino nel suo cammino e prendano parte alle sue sofferenze. Il suo destino deve essere anche il loro. Che essi portino ogni giorno la loro croce. Gesù non parla del martirio, che può capitare una sola volta, ma delle sofferenze che ognuno incontra nell’adempimento serio del proprio dovere e delle difficoltà quotidiane che devono essere sopportate pazientemente grazie all’amore per lui.
lachiesa.it

"Gesù e Pietro". Fotogramma del Film La passione di Cristo, regia di Mel Gibson (2003)


mercoledì 15 giugno 2016

GREST 2016

Dal 14 Giugno al 15 Luglio, nell'Oratorio parrocchiale di Mogoro
IL GREST 2016 "X di quà"

Cinque settimane di "cammino", verso la terra promessa, con il popolo d'Israele

 
Alcune foto della prima giornata e un articolo di "Avvenire" sull'Oratorio estivo 




Buon GREST a tutti i bambini/ragazzi e un grazie speciale agli animatori/collaboratori dell'Oratorio, 
per l'entusiasmo, l'impegno e la pazienza.....camminiamo, tutti insieme, "X di quà" 

lunedì 13 giugno 2016

Domenica 12 Giugno 2016

Uscita del Gruppo Scout "Mogoro 1"
SUL MONTE ARCI

"Due giorni" in località "Acqua frida" (Ales)

Alcune immagini di questa bella uscita, in cui Giada e Marco hanno fatto le "promesse" e ricevuto la "legge Scout". La "due giorni" si è conclusa con la Santa Messa e il pranzo organizzato dai genitori. 
Un ringraziamento speciale alla "Comunità Capi" e ai ragazzi per la buona riuscita dell'evento.



sabato 11 giugno 2016

Calendario liturgico del 12 Giugno 2016

XI Domenica del Tempo Ordinario: il perdono come dono
LA TUA FEDE TI HA SALVATA: VÁ IN PACE

Nel Vangelo di oggi, Gesù rivela la sua misericordia 

Gesù è stato accusato di essere amico dei peccatori. Ebbene sì, vuole esserlo. Ma in che senso? Il Vangelo di oggi lo spiega. In quei tempi era costume che si invitassero i maestri itineranti. Prima del pasto, erano obbligatori alcuni gesti di ospitalità come, ad esempio, offrire dell’acqua e salutare con un abbraccio. Ecco che una donna, conosciuta come peccatrice, mostra nei confronti di Gesù un’ospitalità eccessiva, mentre Simone non è certo prodigo in gesti. Di fronte alla sua perplessità, Gesù racconta una parabola sul perdono. La donna si converte, piange lacrime di contrizione e di ringraziamento. Gesù dichiara: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato”. Gesù la conferma nella sua fede: davanti agli occhi di tutti riconcilia la peccatrice con Dio e la reintegra nella società degli uomini onesti. Abbiamo, dunque, qui l’esempio della contrizione perfetta. Il confessore ripete nella formula dell’assoluzione le parole che nell’epilogo Gesù rivolge a questa donna. Gesù era un infaticabile viaggiatore che annunciava il vangelo. Lo accompagnavano non solo i discepoli, ma anche le donne. Egli le ha associate alla sua attività apostolica, ha accettato il loro servizio e il loro aiuto materiale, comportandosi così in modo rivoluzionario per quell’epoca. Gesù restituisce pienamente alla donna la sua dignità di essere umano: agli occhi di Dio è pari all’uomo. 
lachiesa.it


sabato 4 giugno 2016

Calendario liturgico del 5 Giugno 2016

X Domenica del Tempo Ordinario
TI ESALTERÒ, SIGNORE, PERCHÉ MI HAI RISOLLEVATO
Nel Vangelo di questa domenica, Gesù risuscita il figlio della vedova di Nain 

Una donna, una bara, un corteo. Sono gli ingredienti di base del racconto di Nain che mette in scena la normalità della tragedia in cui si recita il dolore più grande del mondo. Quel buco nero che inghiotte la vita di una madre, di un padre privati di ciò che è più importante della loro stessa vita. Quel freddo improvviso e spaventoso che ti stringe la gola e sai che d'ora in poi niente sarà più come prima. Quella donna era vedova, aveva solo quel figlio, che per lei era tutto. Due vite precipitate dentro una sola bara. Quante storie così anche oggi, quante famiglie dove la morte è di casa. Perché questo accanirsi, questa dismisura del male su spalle fragili? Il Vangelo non dà risposte, mostra solo Gesù che piange insieme alla donna. Gesù non sfiora il dolore, penetra dentro il suo abisso insieme a lei. Entra in città da forestiero e si rivela prossimo: chi è il prossimo? Gli avevano chiesto. Chi si avvicina al dolore altrui, se lo carica sulle spalle, cerca di consolarlo, alleviarlo, guarirlo se possibile. Il Vangelo dice che Gesù fu preso da grande compassione per lei. La prima risposta del Signore è di provare dolore per il dolore della donna. Vede il pianto e si commuove, non prosegue ma si ferma, e dice dolcemente: donna, non piangere. Ma non si accontenta di asciugare lacrime. Gesù consola liberando. Si accosta alla bara, la tocca, parla: Ragazzo dico a te, alzati. Levati, alzati in piedi, “sorgi”, il verbo usato per la risurrezione. E restituisce il ragazzo all'abbraccio, all'amore, agli affetti che soli ci rendono vivi, alle relazioni d'amore nelle quali soltanto troviamo la vita. E tutti glorificavano Dio dicendo: è sorto un profeta grande! Gesù profetizza Dio, il Dio della compassione, che cammina per tutte le Nain del mondo, che si avvicina a chi piange, ne ascolta il gemito. Che piange con noi quando il dolore sembra sfondare il cuore. E ci convoca a operare «miracoli», non quello di trasformare una bara in una culla, come lui a Nain, ma il miracolo di stare accanto a chi soffre, lasciandosi ferire da ogni gemito, dal divino sentimento della compassione. 
p. Ermes Ronchi 
Sabato 11 Giugno, ore 16
GIUBILEO DIOCESANO DEGLI AMMALATI
Anfiteatro Santa Mariaquas